Cos’è?
La colite, o sindrome del colon irritabile, è l’infiammazione del tratto terminale dell’intestino. Si tratta di un disturbo piuttosto comune, che si manifesta generalmente con dolori e tensione addominale, gonfiore, irregolarità, stipsi e diarrea. Molto spesso le cause di questo disturbo sono da ricercare in una dieta scorretta e nello stress psico-emotivo. L’infiammazione, però, può insorgere anche in seguito a infezioni virali o batteriche, malattie come il diabete, e può assumere una forma cronica.
Il colon è molto sensibile agli stati di stress in quanto, per la sua struttura, è soggetto alle stesse sostanze ormonali che vengono prodotte dalle stimolazioni nervose che agiscono sul cervello. Per questo, la funzionalità intestinale viene intaccata: su un individuo sensibile, le contrazioni delle pareti del colon possono essere irregolari e violente.
Quando devo rivolgermi al medico?
Questo tipo di infiammazione è infatti molto fastidiosa, e può influire negativamente sulla vita sociale e lavorativa di chi ne è affetto. Il controllo medico è da ritenersi assolutamente indispensabile nei casi in cui ci siano dolori anche notturni, perdita di sangue durante la defecazione, anemia, febbre o perdita di peso.
Il paziente valuterà insieme al gastroenterologo quali misure sarà più opportuno adottare: in questa sede, si dovrà indagare su intolleranze, malattie pregresse, possibili interazioni e stati psico-emotivi del soggetto.
Gli esami più comunemente usati sono la radiografia del colon e la colonscopia. Una volta accertate le cause dell’infiammazione, il medico deve informare e rassicurare il paziente: questo è spesso sufficiente a calmare gli stati d’ansia che possono essere generati dal timore di avere una malattia più grave, e a diminuire, quindi, i disagi della colite.
Cosa posso fare per stare meglio?
Oltre ad agire sul piano psico-emotivo, è molto importante intervenire sull’alimentazione, elaborando una dieta appropriata per il paziente. In linea generale, è opportuno seguire un regime ricco di liquidi, che ammorbidiscono le feci e favoriscono la loro eliminazione; bisogna poi assumere ogni giorno fibre, come quelle contenute in cereali e ortaggi, perché questi alimenti aiutano a distendere le pareti del colon e prevengono gli spasmi, che provocano il dolore. La quantità di fibre, però, deve essere costante, ma non eccessiva, per evitare di andare incontro a diarrea e meteorismo.
Sì, quindi, a carote, patate, cavoli, finocchi, cetrioli e mele. Bene anche riso, orzo, pesce azzurro, minestrone, uova, yogurt e frutta sbucciata. No a verdure a foglia larga, cibi grassi o in scatola, alcolici, cioccolata, latticini, insaccati, frutta con semi, caffè, zuccheri, bibite gassate, cipolla, aglio, peperoni e spezie. Assolutamente da sconsigliare il fumo, mentre la ginnastica dolce e le passeggiate hanno un effetto positivo sui pazienti.
Quali medicinali posso usare?
L’uso dei farmaci, come antidiarroici e disinfettanti, è consigliato solo nei casi più gravi e sotto controllo medico, in quanto possono dare dipendenza o addirittura essere controproducenti; tuttavia, i soggetti che soffrono di colon irritabile possono trarre giovamento nell’uso di integratori di fermenti probiotici, che rinforzano la flora batterica dell’intestino.
Quali trattamenti posso fare?
In assenza di patologie circolatorie o della mucosa intestinale, per ridurre i disagi dovuti alla colite è possibile effettuare cicli di idro colon terapia (CIT). Questo tipo di trattamenti si svolgono in ambulatorio e durano generalmente un’ora. Consistono in massaggi addominali e irrigazioni del colon, per favorire l’espulsione dei gas e del materiale endo-colico, riattivare la peristalsi e la circolazione sanguigna e linfatica.
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Anonimo, hai provato ad andare da un gastroenterologo?
io non riesco a curarmi