Pubblicato in: Notizie sulla salute

Aumento vertiginoso dell’assunzione di medicine in Italia

di mediblog 5 febbraio 2008

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L’aumento dell’assunzione di farmaci nel nostro paese è passato da sette pillole al giorno ogni dieci italiani nel 2002 alle quasi 9 alla fine del 2007. In pratica, in media, quasi un farmaco al giorno a persona, pari ad un totale di 51,9 milioni di medicine ogni giorno ingurgitate. Lo rende noto il sito di Repubblica, sottolineando come sia il cuore il primo organo ‘curato’ da questi medicinali. Tra i primi trenta principi attivi consumati in Italia a casa, escludendo cioè quelli somministrati nelle strutture ospedaliere, 18 sono pillole per il muscolo cardiaco. Questi farmaci sono quelli che combattono il colesterolo, abbassano la pressione, allargano le arterie, rendono fluido il sangue e assestano il ritmo cardiaco. Praticamente quattro persone su dieci in Italia assumono farmaci per il cuore, posizionando il nostro paese al secondo posto in Europa, dietro solo al Portogallo. Purtroppo il sito di Repubblica non rivela quale sia la fonte o la ricerca da cui sono tratti questi dati, questo non toglie veridicità e attendibilità a quello che sto riportando ma rende vana l’eventuale autorevolezza dell’informazione.

Nell’articolo sono riportate anche le altre posizioni in questa particolare classifica. Al secondo posto si piazza il ventre molle con una medicina su dieci ingurgitata per combattere qualche tipo di disturbo legato allo stomaco e al mal di pancia. Sul terzo gradino il sistema nervoso con cinque dosi ogni mille persone, quindi nettamente distanziato rispetto alla prima posizione. Tutte le pillole assunte nell’intero arco della vita, mediamente arrivano alla cifra record di 22.776 per gli uomini e 24.236 per le donne. Questa cifra superiore è dovuta soprattutto al fatto che le donne vivono mediamente di più e che durante l’età fertile assumono spesso antidolorifici e anticoncezionali.

Tra le motivazioni c’è sicuramente da annoverare l’invecchiamento della popolazione e una diverso approccio al concetto di malattia e dolore che le parole del presidente dell’Associazione italiana per lo studio del dolore, Giustino Varassi riassumono egregiamente: “Un tempo chi provava dolore – dalla dismenorrea all’artrite soffriva in silenzio. Oggi finalmente chiede aiuto alla medicina. Basta con questa concezione della sofferenza come espiazione e viatico per il paradiso. Combattere il dolore è doveroso”. Speriamo che tra le cause non ci siano anche i messaggi pubblicitari delle case farmaceutiche.

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